di Stefano Luppi, da Il Giornale dell’Arte gennaio 2015

Dal 31 gennaio un nuovo allestimento “semitemporaneo”esporrà al castello Estense una selezione delle opere di Giovanni Boldini e Filippo de Pisis di proprietà delle Gallerie d’Arte moderna e contemporanea di Palazzo Massari, chiuso dopo il sisma del 2012. Le curatrici della selezione, Maria Luisa Pacelli (direttrice delle Gallerie stesse), Barbara Guidi e chiara Vorrasi, sottolineano così il rilievo che i due pittori rivestono per la cultura figurativa locale e italiana tra Otto e Novecento. Il nuovo allestimento, che espone olii, pastelli, acquerelli, studi e documenti, occupa 11 sale (650mq) al piano nobile del Castello, in ambienti prossimi ai celebri “Camerini del Principe”, e si intitola ” L’Arte per l’arte. Il Castello Estense ospita Giovanni Boldini e Filippo de Pisis“. Il visitatore inizierà il percorso delle sale dette del Governo, della Devoluzione, dei paesaggi e delle Geografie, dove sono posizionati opere e documenti di Boldini che ne ricostruiscono la figura: gli inizi a contatto con i Macchiaioli a Firenze con opere come “Le sorelle Lascaraky” (1869) fino agli anni ’80 trascorsi a Parigi con “Notturno a Montmartre” e la “Cantante mondana”. Il percorso prosegue poi con capolavori quali “Ritratto del piccolo Subercaseaux” (1899), “Passeggiata al Bois de Boulogne” (1909) e “La signora in rosa” (1916). Esposte inoltre le tele delle protagoniste dei salotti parigini, da Madame Lydig e la contessa de Leusse a Olivia de Subercaseaux Concha. Nei Camerini le curatrici hanno invece posizionato le tele di de Pisis. Il percorso si apre con lavori del periodo giovanile quali “Natura morta col martin pescatore” (1925) e “Le cipolle di Socrate” (1927) per proseguire con le opere realizzate a Parigi. Qui la scelta è caduta soprattutto su varie nature morte marine. In chiusura, la produzione dell’ultimo periodo italiano, tra anni ’40 e ’50, con “Ritratto di Allegro” e “Natura morta con calamaio”. Barbara Guidi per l’occasione pubblicherà l’edizione critica della corrispondenza boldiniana conservata negli archivi di Palazzo Massari.