Giovanni Boldini, Ritratto di M.me Jules Veil-Picard
1897 

olio su tela, cm 198×100
firmato e datato in basso a sinistra “Boldini/1897”


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Nel settembre 1896 Boldini fu ospite del banchiere Arthur Veil-Picard e di sua moglie nella loro villa presso Besançon: un soggiorno di grande piacevolezza, ma certo dettato dal desiderio, costante nel pittore, di coltivare nuove relazioni per ottenere prestigiose committenze. Già l’anno successivo Boldini eseguì il ritratto a pastello di Arthur, amante delle corse di cavalli e attento collezionista (ubicazione sconosciuta, Dini-Dini 2002, III, I, cat. 477, pp. 263-264), seduto su una sedia e colto in un momento di riposo, disinvolto nello sguardo e nel gesto, con le gambe accavallate e una sigaretta in mano; probabilmente a questo stesso periodo si può far risalire il ritratto del giardiniere dei Veil-Picard (dipinto all’interno del coperchio di una cassetta di colori, Ferrara, Museo Boldini; ibid., III, 2, cat. 729, p. 394), mentre solo dieci anni dopo Boldini ritrasse la moglie a figura intera (del solo mezzobusto fu tratta una incisione a puntasecca; ibid., III, 2, cat. 1344-1345, p. 674). Seduta anch’essa ma in un atteggiamento insieme raffinato e malizioso, con il braccio che sorregge la testa poggiato allo schienale di una dormeuse, la figura ricorda per questa posa il ritratto ad olio di Lady Colin Campbell (Londra, Trustees of the National Portrait Gallery; ibid., III, I, cat. 637, pp. 342-344) e quello del pittore James Abbot Mc Neill Whistler, eseguito nello stesso 1897 (New York, Brooklyn Museum of Art; ibid., III, 2, cat. 702, pp. 380-381). Se una certa ripetitività di pose era inevitabile per un ritrattista tanto prolifico come Boldini (anche Sargent si autocitava attingendo al proprio repertorio di gesti e atteggiamenti “pittorici”), non dimeno sempre estremamente accurata, mai ovvia è la resa delle espressioni e del carattere.

A. Villari, in catalogo della mostra Palazzo Zabarella, Boldini, Padova, 15 gennaio-29 maggio 2005, n. 95



Esposizioni
Salon, Parigi, 1897, n. 127. Esposizione Universale, Parigi, 1900, sala G., n. 22. Galleria Attanasio, 100 Boldini, Roma, 1952, n. 3. Convento San Domenico, Boldini, Pistoia, 1984, pp. 75, 110, fig. 49. Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Boldini, Milano, 1989, p. 167, fig. 98. Musee Marmottan, Giovanni Boldini, Parigi, 1991, p. 116, n. 43; Palazzo Zabarella, Boldini, Padova, 15 gennaio-29 maggio 2005, n. 95.



Bibliografia

E. Cardona, Vie de Jean Boldini, Parigi, 1931, p. 86; E. Cardona, Boldini nel suo tempo, Milano, 1951, p. 112; D. Cecchi, Boldini, Torino, 1962, pp. 134, 145, 150-151; C. L. Ragghianti- E. Camesasca, L’opera completa di Giovanni Boldini, 1970, p. 112, fig. 282 a.; D. Prandi, Giovanni Boldini. L’opera incisa, 1970, p. 82, tav. 26; G. Sari, Boldini a Parigi, 1980, tav. 41; E. Piceni, Boldini. L’uomo e l’opera, 1981, tav. 43; B. Doria, Giovanni Boldini. Catalogo generale dagli archivi Boldini, Milano, 2000, n. 370; P. Dini-F. Dini, Giovanni Boldini 1842-1931. Catalogo ragionato, tomo III, vol. II, Torino, 2002, p. 381, n. 703; S. Lees, Giovanni Boldini nella Parigi degli Impressionisti, in catalogo della mostra (Ferrara-Williamstown (Massachusetts), 20 settembre 2009- 10 gennaio 2010-14 febbraio -25 aprile 2010), p. 60 fig. 25.