Gignous Eugenio (1850-1906). Biografia. Quadri in vendita.

 

gignous okEugenio Gignous nacque a Milano il 4 agosto 1850.

Fin da giovanissimo dimostrò una spiccata attitudine per la pittura, raffigurando sulle pareti di casa scene belliche. Il padre lo iscrisse nel 1864 all’Accademia di Brera, dove ebbe come maestro il vedutista Riccardi.

Nel 1864 seguì il corso di Ornato, e successivamente quello di Paesaggio, di Plastica, Storia dell’arte, Litografia e Nudo.

Guida e punto di riferimento dei giovani scapigliati come Ranzoni, Grandi e Mosè Bianchi e, a Pavia, strinse amicizia con  Tranquillo Cremona.

Esempio rarissimo di collaborazione fra i due fu  Faust e Margherita nel bosco per il quale Cremona eseguì le figure e Gignous  il paesaggio.

Quest’ultimo dipinse, inoltre, Tranquillo Cremona in atto di dipingere all’aperto e il ritratto di Benedetto Junck (Milano, Galleria d’Arte Moderna di Milano).

L’adesione di Gignous alla Scapigliatura non fu totale: il carattere estremamente equilibrato gli impedì di aderire alle bizzarrie e stravaganze del gruppo.

Dopo il ‘70, iniziò a partecipare alle Promotrici di Torino, Genova e Firenze, oltreché alle esposizione di Belle Arti di Milano.

Nel 1877 aderì all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Napoli con un paesaggio svizzero. Nel  ’79 presentò una veduta del Lago Maggiore a Brera di cui, nel frattempo, era divenuto socio onorario.

Due anni dopo si sposò con Matilde Ferri, figlia di un colto e facoltoso dottore in legge. Inizialmente si stabilì con la moglie a  Milano per trasferirsi a Stresa nel 1897.

Spesso si recò a Venezia, meta obbligata di molti artisti per “pulire la tavolozza” attraverso intonazioni limpide e nitide.

Altre mete furono Lione, Parigi e Milano, città nelle quali frequentò colleghi quali Bazzaro, Mariani, Carcano, Dell’Orto e Bianchi .

Le sue opere ottennero  ampio consenso nell’ambiente verbanese:  la regina Margherita, vari collezionisti argentini e una famiglia aristocratica irlandese acquistarono suoi dipinti. Continuò a partecipare alle mostre annuali di Brera e della Società per le Belle Arti alla Permanente di Milano, alle promotrici di Torino e di Genova, a Roma (1883 e 1893),  Firenze (1895 e 1896) e Venezia (1897). Morì nel 1906.

 

 

 

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