Bellei Gaetano (1857-1922). Biografia. Quadri in vendita.

Gaetano Bellei nasce a Modena il 22 gennaio 1857. Studia presso la locale Accademia di Belle Arti diretta da Adeodato Malatesta . Il  giovane studente segue assiduamente le lezioni tenute  da Antonio Simonazzi, docente di disegno, e da Ferdinando Manzini, professore d’ornato e scenografo presso il Teatro Comunale.

La svolta decisiva  si ha nel 1876 quando, partecipando al Concorso Poletti, vince il primo premio con il dipinto Francesco Francia che nella sua bottega ammira per la prima volta la S. Cecilia di Raffaello.

Il premio Poletti gli permette di frequentare per tre anni l’Accademia di Roma e per un anno quella fiorentina.

Nello stesso periodo si iscrive all’Accademia Spagnola e a quella Francese approfondendo lo studio del nudo. Nel 1880 esegue l’Annunciazione e l’anno successivo Resfa, ovvero la scena biblica del martirio dei sette fratelli Maccabei davanti alla loro madre. Per quest’ultima esecuzione sembra che si sia rifatto al capolavoro del Morelli L’imbalsamazione del corpo di Cristo del 1871. L’opera non ottiene però il plauso dei commissari giudicatori modenesi a testimonianza del profondo divario tra la chiusa arte modenese e la ricchezza e varietà di esperienze che il Bellei stava facendo a Roma.

Nel 1882, terminato il servizio militare, si trasferisce a Firenze per completare gli studi e qui  subisce l’influenza macchiaiola in alcuni dipinti eseguiti in quel periodo come, Rose di maggio, Nel coro di S. Maria Novella e Alla finestra.

Nel 1894 rientra a Modena dove, nel 1897, sposa la fiorentina Ismene Miniati: avranno due figli Jole e Lorenzo.

Nel frattempo antiquari fiorentini vendono le sue opere in Inghilterra, America e in Australia, aumentandone cosi la notorietà.

E’ quindi presente nel 1882 alla Royal Academy di Londra con La benvenuta, all’Esposizione di Liegi nel 1895, a quella Generale Italiana e di Arte Sacra di Torino nel 1898 e  all’Internazionale di Milano nel 1906 dove è premiato per il dipinto Madonna del muricciolo.

Nel 1907 espone all’Associazione degli Artisti Italiani in Firenze, alla Mostra d’Arte Sacra a Venezia nel 1908 con un Cristo deposto e nel 1910 alla rassegna di Santiago del Cile con il quadro L’assalto. Con il passare del tempo abbandona la  pittura storico-letteraria  per riprodurre  nei propri dipinti l’aneddoto quotidiano, lo spirito di provincia dell’Otto e Novecento. Risalgono a questo periodo opere come:  Vecchio che fuma la pipa, Il giorno di Pasqua, All’osteria etc.

Rari sono i paesaggi : si ricordano solo Da Ligorzano del 1913 e A Serramazzoni risalente al 1918.

Un posto importante nella sua produzione artistica occupano invece  i ritratti; molti furono gli esponenti dell’alta società che posarono davanti la suo cavalletto: Don Carlos di Braganza, il generale Martini di Bologna, il barone Lazzaroni di Roma ma anche il ritratto del poeta Ferruccio Cambi, del musicista Ernesto Vellani etc.

Nel frattempo il Bellei realizza, dietro commissioni, dipinti sacri destinati sia alla privata devozione che al culto chiesastico: Madonna, Maddalena, un S. Pietro, un San Giuseppe etc.

Agli inizi degli anni ‘80 entra a far parte degli autori modenesi incaricati da Adolfo Venturi, giovane promessa della storia dell’arte, di illustrare graficamente la sua celebre Galleria Estense, stampata a Modena da Paolo Toschi nel 1882. Riproduce quindi a disegno i capolavori della Galleria incisi poi in zinco dalla Casa Angerer e Göschl di Vienna. Nel 1894 è nominato Socio Onorario dell’Istituto di Belle Arti e nel 1896 Accademico Residente della Classe di Pittura.

Insegna nella Scuola Libera del Nudo negli anni 1896, 1897 e dal 1902 al 1905.

Nel 1911 diventa “Aggiunto al Professore di Figura” presso la Cattedra tenuta dal piemontese Camillo Verno, discepolo di Andrea Gastaldi.

Gaetano Bellei muore nel 1922 a Modena.

 

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