Michetti Francesco Paolo (1854 – 1929). Biografia. Quadri in vendita

Francesco Paolo Michetti nacque a Tocco da Casauria (Pescara) nel 1854.

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Studiò inizialmente disegno a Chieti sotto la guida di Francesco Paolo Marchiani.

Ottenuta poi una pensione mensile di trenta lire dal Consiglio provinciale, si trasferì nel 1868 a Napoli.

Qui frequentò l’Accademia di Belle Arti, seguendo gli insegnamenti di Domenico Morelli e di Filippo Palizzi.

L’acquisizione da parte della principessa di Fondi del primo lavoro, La gallina, contribuì a destare l’interesse nei suoi confronti da parte della contessa De La Ferd, del mercante “Maestro Peppe” e di Don Paolo Rotondo, che gli procurò clienti a Parigi.

Nelle opere d’esordio risentì molto dell’influenza luministica di Marco de Gregorio.

La  briosità dei soggetti agresti, come, ad esempio Fanciullo al sole (1872 ca.) e Bambina con gallina, incontrò, sin da subito, i favori dei committenti.

Grazie all’amicizia con De Nittis fu inviato a Parigi presso il mercante Goupil.

Firmò anche, in questo periodo,  un contratto con il mercante tedesco Reutlinger .

Partecipò al Salon del 1872 con Ritorno dall’erbaggio e Sonno dell’innocenza e  a quello del ’75 con La raccolta delle olive (di cui Goupil fece riprodurre alcune incisioni).

Nel 1874 a Portici conobbe Mariano Fortuny da cui apprese un nuovo uso del colore e una luminosità più omogenea.

L’anno successivo partecipò alla Promotrice Napoletana con Pastorelle Abruzzesi.

Nel 1877 presentò all’Esposizione Nazionale di Napoli La processione del Corpus Domini a Chieti e due Autoritratti, di cui uno eseguito a pastello, tecnica usata in quegli anni anche da De Nittis.

Le tre opere ottennero un grande successo di critica e pubblico.

Nel 1878 presentò all’Esposizione Universale di Parigi tre dipinti, Il bacio, Campagna con armenti, Primavera d’amore e una statua in terracotta raffigurante un contadino.

Nel 1880 espose a Torino I morticelli, L’ottava, La domenica delle Palme, Impressione sull’Adriatico e La pesca delle telline.

Quest’ultimo lo presentò nello stesso anno anche all’Internazionale di Firenze.

Fu nominato professore onorario dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Nel 1883 a Roma espose Il voto, suscitando grande scandalo soprattutto per la sequenza cinematografica data alla composizione.

Era questo il periodo in cui Michetti si mostrava sensibile a temi legati alla miseria, alle questioni sociali e alle superstizioni.

L’insuccesso fu all’origine di una critica riflessione sull’indirizzo realista.

Espose quindi solo nel 1887 a Venezia il Ritratto della Signora di Bernardaky e, l’anno seguente il Re Umberto gli commissionò gli commissionò il suo ritratto e quello della Regina Margherita.

Sempre nel 1888 espose all’Internazionale di Vienna Il Ritratto di Barbella, Idillio campestre, Sulla spiaggia e Salterello.

Nel 1891 ottenne una medaglia d’oro all’Internazionale di Berlino per il Corpus Domini in Abruzzo.

L’anno successivo presentò Zio Tommaso alla Promotrice napoletana.

Due anni dopo , oltre ad inviare Una contadina che imbecca i tacchini a Berlino, partecipò all’Internazionale di Monaco e all’Universale di Anversa.

Tornò a Berlino nel 1895 e nel’99. Nel 1900 ottenne una medaglia d’oro a Parigi con Le serpi e Gli storpi.

Da quel momento, ad eccezione di sporadiche apparizioni a Venezia, Roma, Düsseldorf e Londra, abbandonò quasi completamente la scena pubblica.

Francesco Paolo Michetti  morì   a Francavilla nel 1929.

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