Nomellini Plinio (1866-1943). Biografia. Quadri in vendita.

plinio-nomellini-fotoPlinio Nomellini nacque a Livorno nel 1866.

Frequentò a Livorno la scuola d’Arte e Mestieri e i corsi di disegno del pittore Natale Betti.

Si spostò poi a Firenze grazie ad una borsa di studio ottenuta con l’aiuto di quest’ultimo e studiò con Giovanni Fattori.

In quel periodo strinse amicizia con Silvestro Lega e Telemaco Signorini con i quali frequentava la trattoria “del Volturno”.

Questo era un ritrovo per i giovani che prendevano parte attiva ai dibattiti dell’ambiente dei maturi Macchiaioli.

Al 1886 risale il suo esordio alla Promotrice fiorentina ma è solo due anni più tardi che sollevò l’interesse critico con il dipinto Il fieno (inviato anche all’Esposizione Universale di Parigi del 1889, Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori).

Nel 1890 si trasferì a Genova, attratto dal “movimento continuo delle sue rive e del porto” – come scrisse nel 1890 in una lettera a Signorini – dove mise a punto il suo metodo divisionista grazie alla vicinanza di Pellizza da Volpedo.

Gli anni iniziali del soggiorno genovese furono particolarmente ardui, in particolare per le gravi difficoltà economiche.

I suoi interessi spaziavano dai temi ispirati alla umile vita della classe operaia (Mattino in officina, La diana del lavoro), a motivi onirici e fantastici (La colonna di fumo, 1900, Piacenza, Galleria Ricci Oddi).

Nel 1894 Plinio Nomellini  fu arrestato per aver partecipato a riunioni anarchiche; nel carcere di S. Andrea, dove rimase per alcuni mesi, eseguì le più note tra le sue poche incisioni.

In seguito, grazie alla partecipazione annuale alle esposizioni della Promotrice di Genova, si impose all’attenzione della critica nazionale.

Nel 1898  Plinio Nomellini fu infatti  invitato all’Esposizione di Torino e l’anno successivo riscosse il primo grande successo alla Biennale di Venezia, dove la sua Sinfonia della luna, venne acquistata dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro.

Tre anni più tardi  lasciò Genova per stabilirsi a Torre del Lago, dove frequentò personaggi illustri, come Giacomo Puccini, per cui decorò una sala della villa a Torre del lago, Pietro Mascagni, che acquisterà due sue importanti opere (Piazza Caricamento Garibaldi), Galileo Chini, Lorenzo Viani e Giovanni Pascoli.

Cinque anni dopo ricevette l’incarico di allestire alla Biennale di Venezia una sala che ebbe per tema l’Arte del Sogno.

A tale impresa collaborarono Chini, Previati e De Albertis, realizzando l’episodio più esemplare dell’arte simbolista in Italia.

Nel 1908 si trasferì a Viareggio  e vi  rimase fino al 1911.

Si spostò poi nel capoluogo toscano.

Plinio Nomellini morì a Firenze nel 1943.

 


CATALOGO OPERE:
Mattina d’aprile in Loguria o Ulivi ad Albaro
Bambina
La ciociara
L’ora della cena

PRESENTAZIONE SBA DEL 1999  |  PRESENTAZIONE SBA DEL 2009 

ANTOLOGIA CRITICA: Focus su Plinio Nomellini

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