di A.Pe., Il Giorno, 14 giugno 2014

 

Per investire nell’arte non è necessario essere per forza collezionisti milionari. Paperoni che possono competere alle aste di Christie’s e Sotheby’s che nel 2013 hanno registrato nuovi record. Come quello siglato dall’opera più costosa aggiudicata, il Three Studies of Lucian Freud di Francis Bacon comprata per 127 milioni di dollari mentre complessivamente gli artisti più trattati sono stati Warhol con un giro d0’affari di 367 milioni e Picasso con 361.

Non ancora autorizzati in Italia i fondi che investono nell’arte e in attesa che nasca la tanto attesa Borsa mondiale del settore, gli investement of passion comportano l’acquisto diretto dell’opera. I private banker dei principali istituti italiani offrono anche il servizio di art advisory ma anche “pezzi” più abbordabili, tenendo conto che la media degli investimenti in arte è da noi di 6mila euro a testa contro i 70mila degli inglesi, i 55mila di cinesi e americani e i 14mila dei francesi. L’importante, avverte Domenico Filipponi (Unicredit) è cominciare con un budget annuale (per esempio 10mila euro). E’ bene rivolgersi ad esperti e art advisory che possono consigliare, conclude Pietro Ripa (Banca carige) magari le opere minori di artisti già quotati, emergenti oppure pittori o scultori ancora da rivalutare.