di Marilena Pirrelli, da Il Sole 24 Ore, 17 novembre 2015

 

Il bellissimo nudo di Modigliani “Nu couché” è volato in Cina aggiudicato da Christie’s a New York per 170,4 milioni di dollari (buyer premium compresi) al Long Museum di Shangai fondato nel 2014 dal collezionista cinese Liu Yiqian, ex tassista. Indiscrezioni riferiscono che il capolavoro potrebbe essere riemerso forse da un caveau svizzero e che sarebbe parte dell’eredità del collezionsta Gianni Mattioli. L’interrogazione ai ministri del Mibact (Beni e attività culturali e del turismo), Dario Franceschini, e degli Interni, Angelino Alfano, è scattata immediatamente: la tela aveva le carte in regola per uscire dall’Italia a suo tempo? E in ogni caso, era tracciata, se detenuta all’estero? Scattano le indagini, ma sicuramente una maggiore trasparenza sul possesso delle opere e una migliore circolazione (senza troppi veti) avrebbero limitato i danni.

Se sulla libera circolazione si attende qualche modifica dal Mibact, sul possesso e la tracciabilità la voluntary disclosure garantisce dei benefici con sconti a chi rimpatria fiscalmente le opere pur lasciandole all’estero. Assofiduciaria ha inviato alle associate lo schema contrattuale per l’amministrazione senza consegna di opere d’arte e oggetti preziosi, redatto dall’avvocato Alessandro Accinni e dal commercialista Marco Piazza. “Nella procedura di voluntary disclosure (una sorta di autodenuncia da fare entro il 30 novembre prossimo), se le attività detenute in paesi black list che hanno firmato con l’Italia accordi per lo scambio d’informazioni (ad esempio, Svizzera, Montecarlo o Singapore), vengono rimpatriate in Italia o in paesi europei prima che l’ufficio delle Entrate notifichi al contribuente l’invito al contraddittorio, non vi è raddoppio dei termini di accertamento, che si fermerà al 2009, invece che risalire al 2004 – spiega Piazza -. Le sanzioni per l’omessa compilazione del quadro RW potranno essere ridotte, aderendo all’invito allo 0,5% dei valori non dichiarati per ogni anno anzichè l’1% per ogni anno. Se poi le opere hanno prodotto reddito evaso (ad esempio attraverso prestiti remunerati), l’accertamento parte dal 2009 e le sanzioni ammontano ad un sesto delle imposte evase”.

Il contratto di amministrazione proposto da Assofiduciaria suggerisce il modo per rimpatriare le opere senza movimentarle e reimportarle in Italia. Come? “Attraverso un contratto di amministrazione senza consegna delle opere da parte della fiduciaria – spiega l’avvocato Accinni -. Normalmente  la fiduciaria s’intesta i beni che le sono affidati in amministrazione (solitamente attività finanziarie), ma per le opere, questo non è possibile. Il contratto di amministrazione senza consegna di opere d’arte mette comunque la fiduciaria in condizione di monitorare eventuali cessioni, o altre forme di sfruttamento economico delle stesse, attraverso l’apertura di un conto corrente intestato  alla fiduciaria dal fiduciante, nel quale il fiduciante, o per conto suo eventuali soggetti che all’estero amministrino le opere, deve accreditare ogni incasso inerente, anche se non rilevante ai fini delle imposte sui redditi”.

“La fiduciaria non opera come sostituto d’imposta (eventuali redditi dovranno essere dichiarati dal fiduciante) – prosegue Piazza -, ma comunicherà annualmente all’Agenzia delle Entrate  l’ammontare degli introiti nel quadro SO del modello 770 (utilizzando il codice O)”.

Così il fisco è informato su tutto, anche perchè la fiduciaria ha obblighi di segnalazione periodica all’Anagrafe dei conti correnti di tutti i rapporti fiduciari in essere. Così, se su quel rapporto viene movimentato un milione in relazione a una tela, l’amministrazione finanziaria è informata sui dati utili  per il redditometro e sui bonifici da e verso l’estero. Infine, al fisco le spese non interessano tranne quelle che possono valorizzare l’opera come restauro, che potranno essere dedotte nel caso che una successiva vendita determini un reddito imponibile. Il caso in cui la vendita dell’opera determini un reddito imponibile  dovrebbe essere abbastanza raro. Può accadere se l’operazione è considerata suscettibile di produrre un reddito d’impresa occasionale o professionale.

Qiuanto durerà questo rapporto con la fiduciaria? “Terminata la voluntary, se viene revocato il mandato, la fiduciaria lo segnalerà al fisco nel quadro SO del modello 770, con il codiceQ e il proprietario dell’opera dovrà compilare il quadro RW cion la dichiarazione di tutte le attività possedute all’estero comprese le opere e i preziosi e quindi l’Agenzia dell’Entrate potrà continuare ad eseguire i controlli su asset e valori attraverso la dichiarazione del contribuente, dato che – conclude Piazza – il contribuente è oramai tracciato, obiettivo del Governo”.