Ghiglia Oscar (1876-1945). Biografia. Quadri in vendita.

 

Iniziata la carriera artistica come autodidatta, negli anni Novanta Oscar Ghiglia  frequentò i pittori livornesi Manaresi e Micheli, nel cui  studio conobbe ModiglianiDe Witt e Lloyd.

Nel 1900 si trasferì a Firenze per studiare le opere conservate nei musei e  per frequentare l’atelier di Fattori.

Qui, su consiglio di quest’ultimo, seguì la Scuola libera di nudo entrando in contatto con  Vinzio, Soffici e Melis.

Esordì con successo nel 1901 alla Biennale veneziana con un Autoritratto.

Il 1902 fu l’anno in cui  espose alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti di Firenze.

Nello stesso periodo sposò Elisa Morandini.

Il Ritratto della moglie fu presentato nel 1903 nella “sala toscana” alla Biennale di Venezia.

Fondamentale per il pittore livornese fu, intorno al 1908-’09, l’incontro con Gustavo Sforni, anch’egli pittore e amico di Fattori, nonché uno dei primi italiani a collezionare opere di Degas, Van Gogh e Cézanne.

Fu  infatti Sforni che, nel 1911, propose a Ghiglia un contratto per tutta la vita di lire 500 al mese, in cambio di un diritto di prelazione sulle opere.

Nel 1910 Soffici organizzò al Lyceum fiorentino una mostra sugli Impressionisti, in cui Ghiglia trovò conferma alla sua volontà di integrare la pittura della “macchia” con l’arte francese.

Sono di questi anni  infatti le celebri opere che testimoniano tale sintesi (Anfore e zucca, 1912-‘13; La sedia rossa e Calle e arance,1913; l’Autoritratto con Sforni, 1913-’14 ca.).

Dal 1914  Oscar Ghiglia trascorse lunghi periodi a Castiglioncello, dedicandosi alla realizzazione di nature morte, tema a lui molto caro.

Il critico Ugo Ojetti fu per l’intera  carriera suo fervente sostenitore. Fu certamente per questo motivo che, nel 1908,  l’artista toscano eseguì una delle sue opere più rappresentative, La signora Ojetti nel roseto.

Oltre a questa, nel 1909-’10 realizzò  La toilette della signora Ojetti e il Ritratto di Ugo Ojetti nello studio.

Verso il 1929 prese  parte a una mostra della Galleria Pesaro di Milano insieme ai due figli Valentino e Paulo, anch’essi pittori.

Nel 1935 si colloca   la sua ultima partecipazione di rilievo, quella alla seconda Quadriennale di Roma, con  un numero notevole di opere.

CATALOGO OPERE:

Natura morta con uva

 Donna allo specchio

La signora Ojetti nel roseto

Limoni 

 Fanciullo con basco

Autoritratto

Composizione con arancia e foglia rossa

Natura morta con chitarra e limoni

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