Spadini Armando (1883-1925). Biografia. Quadri in vendita.

 

Armando-Spadini-vendita-scuola-900Armando Spadini  nacque a Firenze in via della Chiesa n.51, nel quartiere di San Frediano,  nel 1883.

Era noto per il  temperamento focoso e testardo.

Infatti dopo  quattro anni d’apprendistato nella fabbrica di terrecotte e maioliche artistiche di Jafet Torelli,  si iscrisse alla scuola professionale di Santa Croce, sezione di Decorazione.

Qui  rimase per  tre anni.

Incurante dei consigli dei professori che lo avrebbero voluto cesellatore, Spadini frequentò la Scuola Libera di Nudo, dove conobbe Ardengo Soffici.

Nel 1901 partecipò al concorso bandito da Alinari per illustrare due canti della Divina Commedia.

Conquistò il secondo posto dietro Alberto Zardo.

Grazie a Adolfo De Carolis, titolare della cattedra di Ornato all’Accademia di Belle Arti, entrò  in contatto con  Papini, Prezzolini e Cecchi.

Divenne così illustratore della loro rivista Leonardo.

Un impegno che neppure il servizio militare (1904-’05) riuscì a limitare.

Alla fine del 1905 disegnò per Papini il frontespizio de Il Crepuscolo dei Filosofi.

La partecipazione nel 1907 al concorso per il Pensionato artistico nazionale non gli fruttò la vittoria.

Ottenne però un  premio in denaro che impiegò per il matrimonio con Pasqualina Cervone, allieva di Giovanni Fattori all’Accademia di Belle Arti.

La partecipazione allo stesso concorso tre anni più tardi e la vittoria conseguita gli permisero di stabilirsi a Roma.

Qui utilizzò sua moglie come modella per una serie di importanti ritratti.

Ricordiamo La Fidanzata, 1906, Ritratto della moglie in abito da sposa, 1908, Dormiente, 1909 e infine  le due tele del Mosè dove ogni figura di donna è Pasqualina ritratta in  posizioni diverse.

Nel 1911, grazie alla nomina dell’amico Cecchi a redattore de La Tribuna, Spadini riuscì ad inserirsi nel mondo artistico romano facente capo al Caffè Aragno.

Sempre grazie al Cecchi conobbe il Senatore Olindo Malagodi.

Questo sarà più di un semplice  collezionista, assicurandogli nel ’21 un vitalizio di tremila lire al mese in cambio di una parte della produzione artistica.

Ciò permetterà all’artista fiorentino di risollevarsi dai tanti disagi economici  tra cui  l’abbandono della cattedra vinta nel ’20 presso l’Istituto di Belle Arti di Firenze, a causa dell’intolleranza verso le regole dell’istituto .

Nel 1922 espose alla Primaverile Fiorentina tre dipinti (Ritratto di bambina, Paese e Bovi nella stalla) insieme al gruppo di Valori plastici (Carlo Carrà, De Chirico, Giorgio Morandi etc.).

L’anno seguente partecipò all’Esposizione italiana di Belle Arti a Buenos Aires.

Nel 1924 prese parte alla Biennale veneziana con una mostra individuale allestita nella V sala del Palazzo dell’Esposizione.

Nello stesso periodo Spadini offrì la propria collaborazione per il primo numero della rivista Galleria (supplemento al «Corriere Italiano»).

Soffici, che ne era il direttore, scelse un disegno di Spadini per la copertina e pubblicò un’intervista al pittore sul tema delle ”belle donne”.

Armando Spadini morì a Roma nel 1925 per una nefrite.

E’sepolto nel cimitero di Poggio a Caiano.

 


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