Previati Gaetano (1852-1920). Biografia. Quadri in vendita.

gaetano-previati-biografia Gaetano Previati nasce a Ferrara il 31 agosto 1852.

Inizia gli studi all’Istituto Tecnico cittadino abbandonandoli  quattro anni.

Decide infatti di   seguire, alla   locale Scuola di Belle Arti, i corsi di pittura e disegno tenuti da Giovanni Paglierini e Girolamo Domenichini.

Dopo il servizio militare si trasferisce  a Firenze dove frequenta per alcuni mesi l’Accademia sotto la guida di Amos Cassioli.

Nel 1877, grazie a un sussidio dell’Amministrazione provinciale di Ferrara (alla quale, in segno di riconoscimento, donerà il dipinto Belisario in atto di chiedere l’elemosina)  s’iscrive all’Accademia di Brera, seguendo le lezioni di Giuseppe Bertini.

In questo periodo si dedica anche alla scultura e intreccia amicizie con altri allievi di Bertini tra cui Leonardo Bazzaro, Filippini e Amerio Cagnoni.

Nel 1879, con Gli ostaggi di Crema vince,  per la pittura di storia,  il premio della Fondazione Canonica bandito dall’Accademia di Belle Arti di Brera.

Nello  stesso anno partecipa al concorso triennale di pittura riservato agli allievi dell’Accademia.

Il tema scelto dalla commissione riguarda un episodio della storia medievale di Roma: Una pia donzella ai tempi di Alarico difende dalla rapacità di un Goto gli arredi sacri affidati alla sua custodia.

Il dipinto di Previati suscita poco interesse sia perchè offuscato dal grande successo ottenuto da Gli ostaggi di Crema, sia perchè il premio viene assegnato al dipinto del collega Cesare Tallone che presenta forti analogie iconografiche con il suo.

 

Due anni dopo, stabilitosi a Milano frequenta i circoli della Scapigliatura, i cui aderenti sono in contrasto con la cultura tradizionale.

Partecipa all’esposizione nazionale con Abelardo ed Eloisa, La porta dell’harem, Preferenze e Cristo Crocefisso, suo primo dipinto di soggetto sacro.

Intensifica la partecipazione alle rassegne pubbliche, mostrando interesse per la corrente Divisionista.

Nel 1890 sposa la modella Leonilda Baldassini; a distanza di un anno nasce il primo figlio Carlo seguito, tra il 1895 e il 1901, da Flaminio e Alberto.

Sempre nel 1890 inizia a lavorare alla grande tela della Maternità (Banca Popolare di Novara), primo capolavoro della svolta Divisionista.

Nel 1901 la Biennale di Venezia gli dedica un’intera sala nella quale sono riuniti 32 lavori.

E’ questo il risultato dell’impegno propositivo del critico Vittorio Pica e dell’organizzazione di Alberto Grubicy, impegnato a promuovere la pittura di Previati anche all’estero.

Tra le opere esposte  le due versioni del Re Sole, Farfalle, Uva, Pianticella, Bambino che suona e il disegno Paolo e Francesca.

Nel 1902 alla Quadriennale di Torino presenta le 14 tele  della Via Crucis e partecipa alla Grosse Berliner Kunstaustellung.

Nello stesso anno figura con 39 pezzi tra olii e disegni in una collettiva organizzata da Alberto Grubicy al palazzo della Società di Belle arti di Milano.

Prendono parte alla rassegna a favore dei restauri del Castello Sforzesco Gola, Conconi, Tominetti, Fornara , Minozzi, Maggi, Ravasco, Gottardo e Mario Segantini.

Nel settembre-ottobre del 1907, al «Salon des peintres divisionnistes italiens», organizzato dalla Galleria Grubicy e dalla sezione parigina della società Dante Alighieri, espone 28 opere.

Nel 1910 è nominato Commendatore della Corona d’Italia in occasione dell’Esposizione di duecento opere di Gaetano Previati nel Palazzo della Società per le Belle Arti di Milano.

L’anno dopo viene fondata la «Società per l’Arte di Gaetano Previati» gestita da Alberto Grubicy e da un numero ristretto di azionisti.

Nel 1915 muore la moglie, il figlio maggiore si arruola volontario mentre l’altro, anch’egli partito soldato, muore prima di raggiungere il fronte.

In seguito a questi lutti familiari si ritira nella cittadina ligure di Lavagna.

Gaetano Previati  muore il 21 giugno 1920.

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ANTOLOGIA CRITICA: Focus su Gaetano Previati,