Odoardo Borrani, Carro rosso a Castiglioncello
1867 

olio su tavola, cm 25,5 × 55,5



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Sul finire dell’estate del 1867 Borrani si reca a Castiglioncello, nella tenuta di Diego Martelli, dove ha già soggiornato più volte a partire dall’estate del 1862.

Qui dipinge tre poetiche vedute della costa tirrenica dove sorgono le case di Diego: sono quadri nei quali il paesaggio è trasfigurato in un’atmosfera di sospensione e incanto, misteriosa e al tempo stesso intessuta di elegiaca poesia.

Più elementi concordano nell’ascrivere al 1867 la serie di dipinti aventi come soggetto lo «studio dei buoi al carro dell’aperta campagna» (DURBÉ, 1976, p. 156), un tema che nello stesso momento viene prescelto, per affinare «lo studio dei bianchi nella luce del sole» (Ivi, p. 155), anche da Abbati e Fattori, quell’estate ospiti anch’essi di Martelli a Castiglioncello.
Abbati, che dal 1866 prende a ritirarsi sempre più di frequente a Castelnuovo della Misericordia, in un possedimento di Diego situato nel Comune di Rosignano Marittimo, da qui corrisponde fittamente col Borrani, dando vita a un intenso rapporto epistolare, con cui siamo in grado di ricostruire gli spostamenti di quest’ultimo, che nella primavera-estate del 1867 riceve a Firenze lettere da Abbati il 16 maggio, alla metà di giugno e il 15 luglio: nell’ultima missiva, fra l’altro, l’amico lo invita a aggiungerlo a Castelnuovo; poi la corrispondenza si interrompe, per riprendere il 16 ottobre 1867, quando Borrani è di nuovo a Firenze (DINI-DEL SOLDATO,1975, pp. 36-42): tutto lascia dunque supporre che in questo arco di tempo egli si sia recato a Castiglioncello, dove ha concepito le vedute panoramiche del litorale antistante la fattoria del Martelli, unificate dalla presenza del carro rosso con i buoi bianchi aggiogati.

Questa prima veduta, sinora rimasta inedita, è chiusa in un impianto compositivo di stabile equilibrio, ordinato in misure di simmetrica proporzione, e rappresenta le case di Diego osservate dalla medesima distanza da cui si vedono ne La raccolta del grano a Castiglioncello, dove lo sguardo è portato a correre verso l’orizzonte, proprio come accade nel taglio basso e allungato della ben nota tela del Carro rosso a Castiglioncello: per cui, il punto di vista che orienta la visuale ampia e solenne de La raccolta del grano a Castiglioncello, sembra in effetti scaturire dall’accordo integrato dei tagli prospettici che inquadrano gli altri due dipinti.

L’opera, col suo aereo e vaporoso dilatarsi del 49 l’atmosfera, e il tono contemplativo che emana dall’accurata, ma dolce fattura del disegno, esprime una fase dello stile di Borrani in cui la lirica declinazione del sintetismo macchiaiolo, così come si era definita nel ciclo di San Marcello, perde ulteriormente di rigidità, semplificandosi in un linguaggio aperto e variato, duttilmente articolato in una maggiore disponibilità semantica: il pittore si fa più indulgente nei confronti della variabilità e mutevolezza della natura, e i suoi quadri arieggiano un tono più libero, dispiegato a comprendere le risonanze di sentimenti intimi e personali.

Sul retro del dipinto compare la scritta a penna: «Di Odoardo Borrani/ Veduta di Castiglioncello/ il bozzetto fatto dal vero del celebre quadro – Messi d’oro – vedi illustrazione Catalogo Pesaro, Vendita Rosselli, Milano/ Mario Galli». Sempre sul retro, appaiono altre due scritte: la prima, a lapis, recita: «Olschki – Lungarno Corsini, 2»; la seconda, a gessetto: «n. 137».

Questo dipinto è stato a lungo custodito presso un collezionista toscano, che aveva fra i suoi consulenti il pittore di Pisa Umberto Vittorini, il quale, in una lettera del 25 ottobre 1941, gli scrive: «Ho pensato molto a quel Borrani che ieri abbiamo visto insieme, è una buona cosa e tipica dell’autore, e mi piacerebbe che arricchisse la sua raccolta. Speriamo non sfugga. Mi interesserò a Milano e la consiglierò».

S. Balloni in catalogo della mostra Centro Matteucci per l’Arte Moderna, Borrani al di là della macchia. Opere celebri e riscoperte, Viareggio, 1 luglio-4 novembre 2012, pp. 48-49, n. 8



Esposizioni

Centro Matteucci per l’Arte Moderna, Borrani al di là della macchia. Opere celebri e riscoperte, Viareggio, 1 luglio- 4 novembre 2012, n. 8


Bibliografia
S. Balloni, schede in catalogo della mostra (Viareggio, 2012), pp. 48-49.