Nuova sede per “Le Muse” a Cortina.

Nuova sede per “Le Muse” a Cortina.

Alle Muse1, il RAM metafisico, alle Muse2,

i Capolavori dei grandi Maestri del Realismo Italiano

 

C’è chi affronta le difficoltà del momento chiudendo i battenti. E chi invece sceglie di raddoppiare gli sforzi. Questa è stata la scelta della Società di Belle Arti che, in una Cortina che cerca di confermarsi la località più ambita degli amanti della montagna, ha scelto di rinnovare gli spazi espositivi in città. Così dal 26 dicembre al 6 gennaio, non lontano dalla storica sede de Le Muse in Corso Italia, la galleria fondata dallo stesso Giuliano Matteucci nel lontano 1968, apre Le Muse 2, nuova, ampia sede espositiva – completamente ristrutturata ed allestita su progetto firmato da Fabrizio Confalonieri dello Studio CREE di Milano- in piazza Franceschi al civico 6, vale a dire nel cuore dello struscio ampezzano.
Parafrasando il Principe di Salina, Matteucci afferma che “se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, ovvero: se non vogliamo dar ragione alla crisi dobbiamo rinnovarci.
La nuova Le Muse ha scelto di aprire con un omaggio, curato da Francesco Palminteri, di eccezionale qualità, all’Ottocento italiano, ovvero all’arte che sin dagli esordi a Cortina Matteucci ha presentato, fatto amare ed imposto ai collezionisti italiani ed internazionali che hanno soggiornato nella Perla delle Dolomiti. La mostra si intitola “Il linguaggio della realtà” e presenta “Venti capolavori dell’Ottocento italiano“, laddove il termine “capolavoro” non è un vezzo ma definisce la qualità assoluta di opere che avrebbero pieno titolo per stare alle pareti dei grandi musei. Sono presenti, con dipinti da manuale, Fattori, Lega, Filippo Palizzi, Signorini, Mancini, Morbelli, Segantini e altri interpreti assoluti del momento. Solo venti opere ma selezionatissime, superbe, un clamoroso “biglietto da visita” per una galleria che, come sempre, vuole imporsi e distinguersi per qualità. La sola presenza della maestosa Veduta dell’Arno, il capolavoro di Odoardo Borrani, giustifica, ad amatori e collezionisti, un week end nella rinomata “Perla delle Dolomiti”.
Nella “vecchia” sede de Le Muse, in Corso Italia 21, i riflettori saranno accesi su un artista meno noto, presentato per l’occasione da Susanna Ragionieri, di quanto non lo siano i grandi macchiaioli sopra citati. Eppure decisamente molto interessante.
Si tratta di Ruggero Alfredo Michahelles in arte RAM (1898 – 1976), pittore e cartellonista, protagonista del futurismo toscano, poi tra Les italiens a Parigi, quindi nuovamente in Italia. “La realtà metafisica”, sottotitolo della mostra, indica la precisa scelta di opere che il Matteucci ha selezionato per una monografica densa di suggestioni e piena di sorprese.