da Il Sole 24Ore, aprile 2016

 

Il Van Gogh Museum di Amsterdam ha deciso di colmare la distanza tra il mondo dell’arte e il wealth management e offrire quei servizi che oggi non sono presenti nell’offerta delle banche private, dei family office, ma sempre più richiesti dai collezionisti. Quetsa nuova mission del museo olandese è stata vviata da Adrian Donszelmann, managing director dal 2011 del museo, con esperienze professionali maturate in ambito culturale, finanziario e di business, in collaborazione con Deloitte Luxembourg (Advisory Partner) e TIAS School for Business and Society in Olanda/Cina (Academic Partner). Un’unione di più esperienze per fornire un’ampia gamma di servizi che ha come motore di sviluppo il bene arte.

I servizi offerti fanno leva sull’esperienza del museo e si concentrano su sei aree: gestione museale, opere d’arte, collezione, mostre, gestione dell’edificio e visitatori. In particolare, l’offerta spazierà dalla consulenza per i sistemi di controllo climatici ai consigli su come avviare l’attività di un  museo privato per gli UHNWI, ai corsi di formazione di collection care, masterclass ed executive master in arte e finanza.

Alcuni servizi saranno indirizzati a soddisfare le esigenze del collezionista che desidera ampliare la propria raccolta  offrendo un’assistenza completa che riguarda non solo gli aspetti curatoriali e legali, ma anche quelli per la conservazione adeguata dell’opera artistica. Inoltre il museo offrirà assistenza ai collezionisti che vogliono rendere visibile al pubblico la loro collezione, un’operazione economicamente interessante non solo per il collezionista, ma anche per la società in generale. Infine i ricavi derivati dalla vendita di questi servizi saranno indirizzati al sostegno dell’attività primaria del museo.